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Il Palazzo dell'Arcipretura ospiterà le statue del Santuario ritrovato di San Casciano dei Bagni

Massimo Osanna ha spiegato come sarà il Museo che accoglierà le statue in bronzo e le monete portate alla luce dagli archeologi nell'area di scavo vicino al Bagno Grande

L’8 novembre 2022 è una data destinata a restare nella storia della Valdichiana senese. L’8 novembre 2022 è stata resa nota la straordinaria scoperta avvenuta a San Casciano dei Bagni: 24 statue in bronzo perfettamente intatte e più di 5mila monete in oro, argento e bronzo, databili tra il II e il I secolo a.C., sono emerse dall’area di scavo del santuario etrusco-romano del Bagno Grande. I bronzi verranno restaurati a Firenze, all’Opificio delle Pietre Dure, luogo di eccellenza per i restauri di opere d’arte. Le statue rientreranno in Valdichiana al termine di tali lavori, e verranno collocate in un percorso museale all’interno di un luogo suggestivo, situate nel cuore del borgo termale. È stato Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, a raccontare come sarà il Museo che ospiterà questi preziosi reperti.

Il Palazzo dell’Arcipretura, edificato nel sedicesimo secolo, sarà la “casa” del tesoro ritrovato. È stato lo stesso Osanna a spiegare che sarà un museo contemporaneo, con un’esposizione dei reperti fluida, sempre in divenire, che sarà in grado di offrire narrazioni diverse nel tempo: “Questo anche perché nei prossimi mesi e anni, dalle vasche del Bagno Grande e dai terreni che circondano l’attuale cantiere, potranno venire fuori chissà quante altre sorprese” – ha spiegato il Dg.

L’idea di come sarà lo spazio è già ben chiara: verrà sviluppato un percorso su tutti e tre i piani dell’edificio, con un piano dedicato ad una visita immersiva che possa far viaggiare attraverso i sensi il visitatore:

“A piano terra ci sarà il racconto delle storie del territorio, al primo piano invece l’immersione in un contesto che coinvolgerà il fruitore, e all’ultimo piano, l’emersione dall’acqua, con uno sguardo al mondo esterno. Nel seminterrato invece, un hub di ricerca destinato agli studenti e agli operatori dello scavo. Quindi un museo vivo, pulsante…”.

La portata di questa scoperta è davvero sensazionale, tanto che gli archeologi continueranno a scavare intorno al Bagno Grande, non appena lo Stato esproprierà i terreni interessati, auspicabilmente per portare alla luce ulteriori tesori rimasti sepolti tra fango e acqua termale per secoli. La speranza è che i cosiddetti “vasconi”, le terme libere di San Casciano dei Bagni, possano continuare ad essere fruite dai tanti locali e turisti, perché qui la storia, l’arte, la cultura e la natura si intrecciano da sempre.

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