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Le storie dei local ambassador: Mauro Pierini, Sarteano

Una passione chiamata “archeologia”

Visto da lontano è come se l’imponente Castello costruito su un masso di travertino, abbracciasse l’abitato: così si presenta Sarteano, paese della Valdichiana Senese profondamente legato alla civiltà etrusca. Mauro Pierini è un orgoglioso sarteanese, appassionato di archeologia e profondo conoscitore degli scavi archeologici che il GAE, il Gruppo Archeologico Etruria, ha effettuato in concessione per molti anni, fino al 2011.

“Fin da piccolo andavo con gli amici a cercare i fossili intorno a Sarteano, perché l’idea di scavare mi ha sempre affascinato. Ho sempre fatto parte del GAE, anche se non ho mai partecipato alle campagne di scavo fino al 2009. Da quando finalmente ho potuto partecipare attivamente agli scavi, ho vissuto dei momenti bellissimi, indimenticabili”.

Nel momento in cui Mauro è entrato a far parte del Gruppo, lo scavo in corso era all’area sacra, la superficie semicircolare alla Necropoli delle Pianacce: “Ricordo bene i torridi periodi estivi trascorsi sotto il sole cocente, i sabati e le domeniche passate allo scavo invece che a riposarsi. La mattina presto arrivavamo sul posto carichi a mille, emozionati come bambini, e la sera andavamo via stanchi e polverosi dopo aver smosso terra e sassi per tutto il giorno, ma soddisfatti e grati”.

Mauro racconta del turbinio di emozioni provate durante i primi scavi, tra la grande responsabilità dell’attività di scavo e l’immensa bellezza di quanto stava facendo. Alla Necropoli delle Pianacce sono state scavate 21 tombe, e quella più nota è la Quadriga Infernale, di cui quest’anno ricorrono i 20 anni dal ritrovamento: “Ho visto la Tomba tante volte, ma ogni volta che ci entro mi viene la pelle d’oca. Pensare che 500 anni prima di Cristo gli uomini potessero fare cose del genere è incredibile e altrettanto incredibile è pensare che la tomba sia arrivata ai giorni nostri in buone condizioni avendo attraversato i secoli ed essendo stata persino trasformata in abitazione”.

Presso il Museo Etrusco di Sarteano, in pieno centro storico, la Tomba della Quadriga Infernale è riprodotta fedelmente e può essere ammirata da coloro che non riescono ad accedere alla struttura originale alle Pianacce. Ma il Museo vanta una collezione di reperti su due piani veramente mirabile: “Ci sono dei ritrovamenti eccezionali, come il Canopo femminile su trono di travertino ritrovato nella tomba a camera di Macchiapiana: un canopo che dimostra ulteriormente come la donna fosse particolarmente importante nella società etrusca. La figura femminile rappresentata tiene tra le mani una piccola ascia, simbolo di potere nella società aristocratica del periodo tardo-orientalizzante. Il Museo davvero merita di essere visitato, anche dai sarteanesi stessi!”.

Il posto del cuore a Sarteano: Celle di San Francesco
“Fin da ragazzino andavo in questo posto magico in mezzo al bosco, che oggi per me è rigenerante. In generale è un luogo mistico, perché le Celle sono probabilmente due tombe etrusche riadattate ad abitazione da San Francesco che venne qui in ritiro spirituale”.

Il luogo che il local consiglia: Necropoli delle Pianacce
“Si trova in una posizione strategica eccezionale, da lì si vedono tre città della Dodecapoli Etrusca: Cortona a sinistra, Chiusi di fronte e a destra in lontananza Orvieto. E poi se è possibile, andare alla Necropoli e visitare la Tomba della Quadriga Infernale, perché lascia davvero senza parole… in alternativa visitare la fedele riproduzione al Museo”.

 

Mauro Pierini membro del GAE e operatore museale

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